La ricerca di Ultimabaret si muove tra il confine e le possibilità dello sconfinamento: quello poroso della materia, tra umano e altro dall’umano. Quello sinuoso del piacere, che viene ricercato e risignificato ad ogni esperienza.

Ultimabaret genera un processo di dis-identificazione dei generi, dei linguaggi, delle discipline e delle categorie. Nata come studio e destrutturazione del linguaggio erotico e pornografico e dei codici e stereotipi di genere, la ricerca si è inizialmente focalizzata sulla creazione di nuovi immaginari legati alla sessualità. In particolare sulla decostruzione visiva del confine corpo, attraverso quello che abbiamo chiamato il principio estetico dell’indefinito. Presenza del corpo e impermanenza della visione.

Nel corso degli anni, in particolare dall’avvio del progetto Pleasure rocks, che ci ha posto in relazione diretta con la materia delle pietre e dei minerali, la ricerca ha poi preso direzioni inaspettate, allontanandosi dal baricentro antropocentrico per intrecciarsi sempre più in profondità con le teorie filosofiche del neomaterialismo e del postumanesimo, in particolare di Rosi Braidotti, Jane Bennett, Karen Barad e Donna Haraway.

[EN]

Ultimabaret creates a process of dis-identification of genres, languages, disciplines and categories. Born as a study and deconstruction of erotic and pornographic language and gender codes and stereotypes, the research initially focused on the creation of new imaginaries related to sexuality. Specifically on the visual de-construction of the body boundary through what we called the aesthetic principle of the indefinite. Presence of the body and impermanence of vision.

Over the years, particularly since the initiation of the Pleasure rocks project, which placed us in direct relationship with the matter of stones and minerals, the research has since taken unexpected directions, moving away from the anthropocentric center of gravity and becoming increasingly intertwined with the philosophical theories of neo-materialism and post-humanism, particularly those of Rosi Braidotti, Jane Bennett, Karen Barad and Donna Haraway.

Coming to Matter
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